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L’Hallelujah Film Festival 2025 ha inaugurato la sua prima edizione con un momento di grande valore culturale e simbolico: la premiazione del presidente di Rai Cinema Nicola Claudio, insignito di un riconoscimento speciale in occasione dei venticinque anni della società che rappresenta il cuore della produzione cinematografica del servizio pubblico italiano. La cerimonia si è svolta il 6 dicembre, durante la serata di apertura del festival, alla presenza delle istituzioni, degli artisti ospiti e del pubblico che ha gremito la Basilica di San Tommaso da Villanova poco prima dell’anteprima di La casa di Ninetta di Lina Sastri.

Il profilo di una figura centrale per il cinema italiano
La scelta di dedicare uno dei premi inaugurali a Nicola Claudio non è casuale: si tratta infatti di una figura che ha contribuito in modo determinante a definire la traiettoria con cui Rai Cinema ha attraversato un quarto di secolo di cambiamenti tecnologici, produttivi e linguistici, preservando al tempo stesso la centralità culturale del cinema italiano. Entrato nel gruppo Rai negli anni Ottanta, poi approdato alla direzione di Rai Cinema nel 2018 dopo una lunga esperienza nei vertici aziendali, Claudio ha guidato la società con una visione capace di coniugare tradizione e innovazione, sostenendo autori affermati e nuove generazioni, ampliando il respiro internazionale delle coproduzioni e rafforzando relazioni con i festival più importanti.

Rai Cinema: venticinque anni di servizio pubblico sul grande schermo
L’anniversario dei 25 anni rappresenta per Rai Cinema molto più di una ricorrenza numerica: è un arco temporale che racchiude l’evoluzione del cinema nazionale e il modo in cui il servizio pubblico ha saputo accompagnarla. Dal debutto nel 2000, Rai Cinema ha prodotto e coprodotto oltre duemila titoli, sostenuto film che hanno conquistato premi nei principali festival mondiali e favorito opere che hanno segnato la memoria collettiva dello spettatore italiano. La missione della società – valorizzare il patrimonio culturale del Paese, dare forza alle storie, ampliare l’accesso del pubblico al cinema – si riflette oggi sia nella sala cinematografica sia sulle piattaforme digitali, in un’ottica di servizio che promuove diversità, qualità e diffusione culturale.
È in questo quadro che si inserisce il riconoscimento consegnato all’HFF: un tributo alla capacità di mantenere viva la funzione pubblica del cinema in un’epoca in cui i modelli di fruizione cambiano rapidamente, e in cui lo spazio della sala, pur messo alla prova, continua a essere un presidio fondamentale di comunità. La presenza di Claudio alla serata inaugurale ha sottolineato proprio questo legame: un festival che nasce per valorizzare il dialogo, la pace e la cultura come strumenti di coesione sociale non poteva che rendere omaggio a un’istituzione che da venticinque anni sostiene, attraverso le immagini, il racconto del Paese.

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I traguardi ricordati durante la premiazione
La cerimonia, scandita da un intervento che ha ripercorso i principali traguardi di Rai Cinema, ha ricordato alcune delle produzioni più significative nate sotto la presidenza Claudio: film d’autore, opere prime che hanno rivelato nuovi talenti, progetti internazionali di grande ambizione, documentari capaci di ampliare lo sguardo degli spettatori sul mondo contemporaneo e opere che hanno contribuito alla diffusione del cinema italiano all’estero. Il premio ha voluto riconoscere anche la sua capacità di coltivare un rapporto solido con registi, attori, sceneggiatori e produttori, promuovendo un sistema virtuoso in cui il dialogo tra Rai e gli operatori del settore diventa un motore di crescita.
A dare ulteriore rilevanza al momento è stata la cornice della serata: l’anteprima de La casa di Ninetta, il film scritto, diretto e interpretato da Lina Sastri, ha reso l’appuntamento un incontro ideale tra la tradizione teatrale italiana, la sensibilità autoriale e il ruolo culturale del servizio pubblico. In questo scenario, il riconoscimento a Nicola Claudio ha assunto il significato di una dedica al cinema come patrimonio condiviso, alla sua capacità di raccontare identità, memorie e trasformazioni, e alla volontà del festival di costruire ponti tra istituzioni, artisti e pubblico.

Con questo premio inaugurale l’Hallelujah Film Festival afferma con chiarezza la propria vocazione: dare valore a chi, attraverso il lavoro quotidiano, contribuisce a far crescere il cinema e a rafforzare la sua funzione sociale. E celebrare, attraverso la figura del presidente di Rai Cinema, la storia di una società che da venticinque anni porta sul grande schermo il servizio pubblico, custodendone la missione culturale e proiettandola verso il futuro.