
L’11 dicembre 2025 la Scuola Pontificia Paolo VI ha ospitato la presentazione speciale del film “Il monaco che vinse l’Apocalisse”, un’opera che unisce ricerca spirituale, immaginazione storica e una forte dimensione narrativa. L’iniziativa, inserita tra le attività culturali dell’HFF 2025, ha visto la partecipazione del regista Jordan River e dell’attrice Elisabetta Pellini, che hanno incontrato studenti e pubblico per raccontare la genesi del film e le sue principali tematiche. L’evento si è rivelato un’occasione preziosa per avvicinare i giovani al linguaggio del cinema e ai suoi strumenti di racconto.
Una storia che unisce leggenda, spiritualità e forza interiore
Il film racconta la vicenda di un monaco chiamato a confrontarsi con una crisi che assume i contorni di un’“apocalisse” interiore e collettiva. Ambientata tra antichi monasteri e paesaggi sospesi, la storia intreccia mito e realtà, mostrando come la fede, la conoscenza e la capacità di resistere possano diventare strumenti di salvezza in momenti di profondo smarrimento. L’opera alterna momenti contemplativi a passaggi di grande intensità emotiva, offrendo una riflessione sulla fragilità dell’uomo e sulla sua sorprendente capacità di rialzarsi. Presentarlo in un contesto educativo come quello della Scuola Pontificia Paolo VI ha amplificato il valore simbolico del film, che dialoga con il senso di ricerca e formazione tipico dell’ambiente scolastico.
Jordan River ed Elisabetta Pellini: due sguardi complementari sulla stessa visione
La presenza del regista Jordan River ha dato al pubblico la possibilità di entrare nel laboratorio creativo del film: dalle scelte estetiche che definiscono l’atmosfera visiva alla costruzione del ritmo narrativo, fino alla reinterpretazione cinematografica di elementi storici e spirituali. Accanto a lui, Elisabetta Pellini, interprete di una figura chiave della storia, ha offerto il proprio punto di vista sull’approccio emotivo al personaggio, raccontando il lavoro sulla fragilità, sul senso di dedizione e sulla trasformazione interiore che attraversa la sua protagonista. Il dialogo tra i due artisti ha permesso di comprendere non solo come nasce un film, ma anche quale responsabilità comporti dare vita a un racconto che cerca di parlare all’anima dello spettatore.
Un incontro che valorizza il dialogo tra cinema, studenti e comunità
L’appuntamento dell’11 dicembre ha rappresentato un momento di confronto vivo tra arte e formazione. Gli studenti della Scuola Pontificia Paolo VI hanno avuto l’opportunità di dialogare direttamente con i protagonisti del progetto, ponendo domande, condividendo riflessioni e scoprendo il ruolo del cinema come strumento educativo e di crescita interiore. L’incontro non è stato soltanto una presentazione, ma un’esperienza reale di partecipazione culturale, capace di far emergere il valore del racconto cinematografico nella trasmissione di idee, memoria e valori condivisi. Un appuntamento che arricchisce il percorso del festival e che conferma la volontà di creare legami profondi tra la comunità, le nuove generazioni e chi il cinema lo realizza ogni giorno.







